Il Villaggio della Speranza

 

Il Progetto

L'idea del progetto "Villaggio della Speranza" è nata nell'anno 2000. Il progetto che si stà realizzando nella regione di Dodoma a 7 km dalla città, che è la capitale politica della Tanzania, vuole essere una piccola risposta ad una delle più grandi sfide di questi tempi in Tanzania: quella dell'AIDS. Si è osservato che gli orfani affetti da HIV sono il più della volte abbandonati in situazioni di denutrizione, malattia e solitudine. La maggior parte di questi bimbi muore a causa della loro etichetta di sieropositività e per la paura di essere fonte di contagio per gli altri parenti. Il nostro progetto si propone di dare rimedio a questa situazione, nella speranza che possa servire da modello nella Regione di Dodoma ed in tutto il paese della Tanzania. Questo progetto, sinteticamente, si muove su tre piani di intervento: due si svolgono all'interno del Villaggio ed un terzo al di fuori di esso.

 

IL VILLAGGIO 
Sono state realizzate le strutture necessarie all'intero progetto.

  • 12 appartamenti(case famiglia) per 138 bambini orfani di entrambi i genitori,sieropositivi,assolutamente privi di un supporto familiare. Tali bambini vivranno in case famiglia con genitori adottivi
  • Un laboratorio analisi, per i test di routine e per quelli più avanzati, un dispensario con degenza per i bambini nei momenti di crisi. Il laboratorio si propone di essere anche un centro di ricerca di questa malattia nei bambini.
  • Un asilo, una scuola elementare ed una scuola tecnica secondaria per l'istruzione dei bambini HIV/AIDS+ che vivono all'interno ed esterno del villaggio.
  • La casa dei volontari, per dare la possibilità ai volontari della Tanzania e di altri paesi , di avere un luogo di supporto nel momento in cui vogliono dare il loro contributo, di presenza e di lavoro.
  • Una stalla e una piccola fattoria per il sostentamento alimentare dei beneficiari del villaggio.
  • Un gruppo di case per il personale locale che presta servizio nei diversi settori del villaggio.
  • Un blocco amministrativo e la casa delle suore, responsabili dell'intero progetto.
  • Una casa accoglienza con reparto maternità per le partorienti HIV/AIDS+ che seguiranno il programma maternità sicura.

Momento principale di questa prima fase,è stata l'accoglienza dei bambini,i quali provengono principalmente dalla Regione di Dodoma e da quelle limitrofe di Morogoro e Singida.

Don vincenzo & Suor Rosaria

OUT REACH PROGRAM

La seconda parte del progetto è l'estensione del programma a circa 400 orfani HIV/AIDS+,che vivono in un ambiente familiare accettabile e nelle vicinanze del Villaggio della Speranza o comunque in Dodoma.Si prende cura di questi direttamente nel loro ambiente.

Questa seconda parte del progetto comprende:

  • l'assistenza domiciliare dei bambini sieropositivi e malati
  • l'aiuto psicologico ai bambini e ai loro parenti
  • il sostegno scolastico ed economico

Viene fornito sostegno economico e nutrizionale,medico e farmaceutico,psicologico ai bambini e ai loro parenti coinvolti nell'assistenza.

Usufruiscono delle strutture istituite nel Villaggio stesso, laboratorio, dispensario e scuola.

MATERNITA' SICURA

Questa terza parte del programma ha come scopo principale quello di ridurre la trasmissione del virus HIV dalla mamma al bambino e di prolungare la vita della mamma. Consiste nella consulenza alle donne in gravidanza per poterle convincere a sottoporsi ad esami prima del parto, in modo che quelle affette da AIDS possano essere aiutate a dare alla luce i propri bambini sani, con l'aiuto di farmaci antiretrovirali capaci di bloccare la trasmissione del virus al feto. Queste donne, 25 circa alla volta, stanno nel villaggio per qualche settimana prima della nascita del bambino e rimangono per almeno un mese dopo il parto per:

  • essere curate con terapia antiretrovirale
  • essere istruite e preparate per la cura del bambino,onde non trasmettere il virus dopo il parto
  • ricevere l'aiuto psicologico ed il sostegno economico per loro e le loro famiglie, necessario ai problemi di tutti i giorni.

"Un piccolo miracolo si è avverato" I medici hanno iniziato a curare le mamme affette dal virus nei mesi prima del parto e si sono accorti che il bambino, già infettato, rispondeva prontamente alle terapie e nasceva già con quelle caratteristiche che permettevano una guarigione definitiva della malattia;erano così dichiarati "NEGATIVIZZATI". Rimaneva la tragedia delle mamme che, purtroppo erano positive e normalmente lasciavano il bambino orfano al villaggio. Accanto a questa tragedia, vi è questa buona notizia. Al villaggio vi sono perciò dei bambini che ora sono stati resi negativi al virus. Nel comunicare questa buona notizia, Suor Rosaria e Don vincenzo hanno anche aggiunto che i bambini negativizzati, non possono più stare con tutti gli altri bambini nelle famiglie che li ospitano , per non rischiare di ricadere nell'infezione. Occorre un'altra struttura, che farà sempre parte del villaggio, ma non avrà contatto diretto di cucina, lavanderia e gioco. Una nuova casa, una nuova famiglia, che farà partecipare, dove sarà possibile, alla vita del villaggio,e diventerà segno, questa volta sì positivo, di spinta e ottimismo, per incrementare ancor di più, gli sforzi per tutti coloro che lavorano per il Villaggio della Speranza.